Carapelle Calvisio

STORIA DI CARAPELLE CALVISIO

Dove si trova: Carapelle Calvisio (AQ) è adagiato ai piedi di una propaggine del Gran Sasso ed è il più piccolo comune del centro-sud.

Perché visitarlo: la posizione ed il numero di abitanti lo rendono un paesino tranquillo e sereno. Circondato da fitti boschi e luoghi di notevole interesse naturalistico, presenta all’ospite un maestoso panorama con vista della Majella. Il grazioso centro venne menzionato per la prima volta nell’VIII secolo in una vertenza composta dal Duca di Spoleto. Nei secoli successivi appartenne agli Acquaviva, al conte Pietro di Celano, ai Piccolomini, ai Medici ed infine ai Borboni. Attualmente conserva  numerose testimonianze della sua storia secolare. Il nucleo più antico, al sommo del colle, mostra ancora il circuito murario di borgo fortificato. Molte abitazioni sono state realizzate utilizzando le mura perimetrali di difesa e le antiche torri di guardia. Alcuni di questi edifici a 5 piani hanno la caratteristica tipologia delle case-torri.

Cosa vedere:

  • Chiesa conventuale di San Francesco d’Assisi: risale forse al XIV secolo. Presenta una monumentale facciata con portale gotico dalla lunetta a tutto sesto. Notevoli gli affreschi del XV-XVI e XVII secolo e l’altare maggiore in stucco;
  • Chiesa di San Vittorino: antica parrocchiale edificata nel XII secolo su preesistenze romane;
  • Chiesetta di Santa Maria delle Grazie: si trova presso la fonte monumentale di S. Vittorino;
  • Chiesa della Beata Vergine Maria: è la parrocchiale dedicata anche a S. Vittorino;
  • Santuario di San Pancrazio e Santa Maria Assunta: è situato fuori del centro abitato. Il primo impianto risale forse al VII secolo. La facciata ha un bel portale romanico, l’interno è a navata unica rettangolare;
  • Borgo fortificato con torre d’avvistamento: in posizione più bassa rispetto all’abitato nuovo, si trova a ridosso di uno sperone che sprofonda verso la valle;
  • Palazzo Piccioli: documentato già nel 1380, ha decorazioni medioevali e rinascimentali.

Cosa mangiare: in cucina prevalgono i sapori contadini: olio, formaggio pecorino, tartufi, ortaggi e patate sono le principali risorse agricole del luogo. E’ una consuetudine la coltivazione di cereali cosiddetti minori, come il farro e il grano Solina. Domina la carne d’agnello, utilizzata anche per il ragù, e quella di maiale. Tra i dolci si ricordano i “fichi fritti” e le “ferratelle” preparate per la festa del patrono San Pancrazio.